Campagnola Bella

Il racconto appassionato e spassionato della vita di una donna abruzzese

La vita quotidiana con i suoi sacrifici, i sogni di ragazza innamorata, la guerra, il matrimonio combinato, le chiacchiere della gente, il ricordo di quell’amore passato ma che mai è passato dal suo cuore, gli anni che avanzano lasciando il loro segno... ogni cosa Maria Cristina ha annotato nel suo diario e grazie alla lettura di questo, da parte della nipote, in un susseguirsi di momenti divertenti, romantici, drammatici e nostalgici rivive l’intera esistenza di questa donna dell’entroterra abruzzese, di questa “campagnola bella”.
La storia raccontata è quella che potrebbe essere stata la vita di una qualsiasi donna vissuta nel secolo scorso, quella che per molti versi è stata la vita delle nostre nonne: donne con grandi valori, donne genuine, schiette, pronte a sacrificarsi, ma anche capaci di non darsi per vinte.

Nota dell'autrice
“Campagnola bella” è il racconto della vita di una donna abruzzese che rappresenta un po’ tutte le donne di campagna. Ho voluto scrivere questo testo perché sono cresciuta in campagna ed è un omaggio alle donne che hanno fatto parte della mia vita, della mia infanzia. Non nasce come un testo sulla condizione femminile, sul ruolo della donna nella società e su come questo sia cambiato nel corso dei decenni, ma inevitabilmente lo diventa poiché ogni passaggio ci invita a riflettere sulla condizione iniqua delle donne, sulle piccole e grandi discriminazioni di genere che avvenivano già in seno alla famiglia, sui tanti sacrifici e silenzi. Tuttavia erano donne con un’enorme dignità e forza d’animo: ci siamo indebolite anche se in apparenza sembriamo più forti e libere. Nella mia memoria ho appunto l’immagine di quelle donne forti; è a loro che mi sono ispirata, alla loro saggezza, alla loro capacità di problem solving, alla loro femminilità che purtroppo un po’ si è persa in nome di una parità che tende a voler annullare anche i tratti distintivi dei due sessi. Ma “Campagnola bella” non è solo questo: ci ho messo dentro anche l’attaccamento alla propria terra, alle proprie origini, alla spensieratezza che la vita in campagna riesce a regalare; mi rifaccio a gesti antichi che stimolano i cinque sensi, richiamo alla mente rituali e tradizioni che man mano vanno scomparendo e traducendoli in parole… e immagino che dietro quei gesti semplici ci siano donne complesse, ricche di sentimenti. E con la stessa cura e saggezza con cui gestivano la loro casa queste donne custodivano i loro amori, i loro segreti, i loro sogni. Il tutto lo racconto con un linguaggio semplice, diretto, spontaneo, così come è la protagonista dello spettacolo, come erano le persone di un tempo. Un testo che racconta una vita e come questa a volte ci fa piangere, a volte ridere, a volte semplicemente sorridere.

Lo spettacolo è stato realizzato SENZA contributi pubblici.

Scheda tecnica

Genere: Monologo
Atti: 1
Personaggi: 1 + voci fuori campo
Durata: 1h e 15'
Autrice: Margherita D'Onofrio
Regia: Margherita e Mara D'Onofrio




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